Habetis Papam

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C'è una vecchia battuta che mi tornava in mente oggi ripensando al film. Dice pressapoco così: "Perché i Generali sono così stupidi? Perché li scelgono tra i Colonnelli". Moretti confeziona un buon film, con una regia senza troppi fronzoli, una buona scelta delle musiche, un film leggero. Si ride, ci si interroga, si riflette. Certo, tutta la parte della psicologa sembra buttata lì a caso, senza un motivo, una costruzione, un approfondimento. Certo, anche la pretesa ambizione del neopontefice per il teatro non trova una soluzione e si esaurisce in poche battute, come qualsiasi tentativo di superare la superficie di un film che affronta molti argomenti senza esaurirne nessuno. E l'intenzione è manifesta sin dalle prime battute, quando interrogato dai cardinali Moretti confessa di essere ateo questi esclamano che peccato e lui non trova altro da dire che sì, è un peccato ma vabbé. E quando gli fanno notare che la nozione di inconscio e quella di anima sono incompatibili, abbozza. Ma allora, mi viene da pensare, non è il neopapa in crisi di vocazione, è Moretti che non sa più chi è e cosa pensa. Ma la cosa peggiore del film, quella che a me è arrivata dopo qualche ora, è questa visione della chiesa, nella fattispecie di un conclave, come di una allegra brigata di Don Camilli, tutti in fondo buoni paciosi e mansueti, una chiesa ingenua di cardinali che pregano di non essere eletti, che giocano a scopa e a pallavolo, pronti a fare girotondi come i pretini di Mario Giacomelli. Una chiesa con cui è facile ridere, ma di cui non si ride affatto, una rappresentazione umana e umanizzante di un potere che invece, nella realtà, è altro. La chiesa è la violenza di Teresa di Calcutta che si rifiuta di curare i poveri perché la sofferenza avvicina a Dio, è quella dei funerali solenni ai dittatori come Franco e Pinochet ma negati a chi difende la propria dignità come Welby, la chiesa è quella che nega alle donne prima ed agli uomini poi il diritto al proprio corpo ed alla propria vita. La chiesa è quella cosa che nega la realtà dell'uomo perché aspira al divino, ossia per definizione al disumano. Il papa ed i cardinali che racconta questo film, semplicemente non possono esistere perché, se pure esistessero, non occuperebbero quel posto e quel potere. I Generali sono stupidi perché li scelgono tra i colonnelli, il Papa è uomo di potere perché scelto tra uomini che al potere hanno consacrato la loro intera vita. Moretti ci dice che la chiesa sarebbe anche bella o quantomeno innocua, se fosse altro. Che è un po' come dire che la merda sarebbe anche buona, se sapesse di prosciutto.