Mamma Mia!

by
published on

Chiariamo subito, io questo film non l'ho visto. L'ho subito. Purtroppo nonostante mi sia liberato del mostro catodico da ormai molti anni, esistono luoghi pubblici dove la sua presenza viene considerata in modo positivo. Credo si tratti di una forma di superstizione e per questo, trovandola una inoffensiva buffonata, sono persino disposto a tollerarla allo stesso modo in cui tollero i pupazzi di babbo natale, le renne al neon, il crocifisso o le uova di pasqua di cioccolata (la colomba no, la colomba la odio). Almeno finché non la accendono. Anche in questo caso comunque, essendo estremamente ben disposto nei confronti del genere umano, posso capire che esistano persone per le quali possa risultare vitale tenersi informate sul punteggio di una qualsivoglia contesa sportiva, quindi non mi pongo il problema di un televisore acceso, magari senza sonoro, in un posto tipo bar di periferia col perlinato, il puzzo di fumo ed il tavolo da biliardo. Invece capita di trovarne uno in funzione, e col volume al massimo, in un ristorante. Roba da pazzi. Mi sono trovato quindi costretto a subire questo musical per vecchie carampane tutto il tempo della cena. Ho cercato di ingurgitare il tutto più rapidamente possibile, conscio del fatto che ridurre i tempi di percorrenza dell'immancabile carovana "spaghetto al pomodoro - bistecca di maiale - insalata verde" sulle mie papille gustative avrebbe potuto solo migliorarne la percezione. Ciononostante, ne ho visto un bel pezzettone, comunque più di quanto avrei voluto. Sicuramente ci sono molte persone che apprezzano un musical più di quanto sappia farlo io. Tipo alcuni miliardi. Però insomma, Fred Astaire e Ginger Rogers li apprezzavo. Anche di "Cenerentolo" con Jerry Lewis ho un buon ricordo. Ma ragazzi, questa storia è inguardabile. Tutta una tirata di Abba con i balletti di Meryl Streep che ormai avrà tipo quanto? Sessant'anni? E ragazzi, non ha MAI ballato prima!! Tutta la vita a recitare in ruoli drammatici, impegnativi, importanti, a nemmeno trent'anni ha fatto "Il cacciatore", e a sessanta che fa? Balla. Insomma, balla, si fa per dire, c'è voluta la Industrial Light & Magic per dare l'illusione del movimento. E le gambe si vede che sono fatte al computer. E cosa dire delle canzoni? Anche qui intendiamoci, non è che parliamo di mozart (e basta con questo sdoganare tutto, che c'è gente che negli anni settanta agli abba avrebbe dato fuoco alla macchina e che ora li rivaluta, tra trent'anni rivaluteranno le spice girls, suppongo) ma insomma, anche loro avrebbero meritato più rispetto. Un brutto film che potrebbe essere usato come test di virilità, un po' come il "Macho Man" di "In & Out". Domani mi faccio un panino con la nduja al baracchino all'angolo.